Oratorio San Rocco - Piazza Castello
L'Oratorio S.Rocco, inserito sul lato est di Piazza Castello - primo nucleo cittadino di Campogalliano -, fu edificato sul finire del XVII secolo in sostituzione del precedente oratorio sorto nel 1576.
La devozione a S.Rocco, protettore in caso di pestilenze e contagi, è ampiamente documentata a partire dal Medioevo e quasi in ogni borgata gli si volle dedicare una chiesa. Dopo essere passato nel '900 a proprietà privata e sconsacrato, attualmente è stato acquisito e restaurato completamente, assieme a Piazza Castello, dal Comune di Campogalliano. Piazza Castello, agglomerato di abitazioni, nucleo originario del paese, si presentava in epoca medioevale circondata da un fossato e unita al "castrum" da un ponte.
Durante il '500, la rapida crescita urbana fece sì che le case fossero addossate al tracciato delle fosse che circondavano la Piazza. Nel '700 la zona veniva rappresentata come un raggruppamento compatto di case a uno o due piani, con edifici porticati. Attualmente i portici risultano essere tamponati, ma la Piazza rimane comunque il nucleo più suggestivo di Campogalliano.
Santuario della Beata Vergine della Sassola Nelle campagne di Campogalliano si trova questo santuario eretto, a metà Settecento, per volontà popolare dopo alcune apparizioni della Madonna. Il santuario costruito dapprima come un piccolo tempio venne successivamente trasformato; l’attuale aspetto è frutto di una ristrutturazione della fine del secolo scorso. All’interno sono raccolti un significativo numero di ex voto, che si caratterizzano per la preziosità dei materiali utilizzati e per la varietà dei soggetti. Il Santuario è sempre aperto nella porta laterale, in caso contrario rivolgersi al custode.
Museo Nel Labirinto dei fenomeni dove è possibile pesarsi e vedere il proprio peso, oltre che sulla Terra, anche nelle condizioni simulate di gravità che avremmo sulla Luna e su Giove; si può interagire con dei computer per conoscere la bilancia a bracci uguali, il dinamometro e la bilancia inerziale e si può comprendere l’uso della bilancia a bracci uguali utilizzandone una da analisi degli anni Cinquanta con il metodo della tara e della doppia pesata.
La Galleria dei mestieri e delle professioni raccoglie gli strumenti di pesatura utilizzati nella filanda e nella ferramenta; nella parte dedicata alla filanda si ha modo di vedere bilance per pesare i bozzoli e per distinguere il sesso della crisalide al loro interno, bilance per lana e per valutare l’umidità in essa contenuta e bilance da titolazione, che è possibile anche utilizzare, per conoscere la grossezza dei filati.
La ferramenta espone un nucleo principale proveniente dalla donazione Marchesi di Mirandola che ha il suo perno nel banco e nella bilancia del negozio ottocentesco mentre fa da sfondo all’ambientazione una proiezione di disegni di articoli e utensili venduti nelle ferramenta del primo Novecento. Alcune bilance contapezzi, fra cui una completamente elettronica, sono a disposizione del pubblico.
Salendo al primo piano si incontra un mobile/urna sul quale è posizionato uno strumento misterioso di cui si può tentare di scoprire il funzionamento prima di entrare nel Canale della storia. Qui gli strumenti sono esposti cronologicamente partendo dalla semplice bilancia medievale in legno e corda fino ad arrivare alle contemporanee celle di carico per le bilance elettroniche; lungo il percorso si vedono esposte alcune curiosità fra cui un calibro per la misura della suola delle scarpe, un metro campione realizzato nel 1857-58 dall'officina metrica del Ducato Estense, una grandiosa pesalingotti, una bilancia a forma di penna, una bilancia a pendolo pesauova ed una con il piatto richiudibile per pesare il pesce vivo durante le gare di pesca.
All’inizio del canale è posizionata la vetrina dell’Innovazione e industria che accoglie le ultime novità nel campo della pesatura presentate da una ditta del settore.
La sezione successiva è Campogalliano. Città della bilancia nella quale si ricrea un esterno con un acciottolato che evoca una piazza: il Museo vuole proiettarsi all’esterno e identificarsi con il territorio di Campogalliano nel quale sono ancora leggibili i segni - evidenziati in un grande plastico - di una vocazione artigianale ed industriale che ha trovato nella bilancia il proprio oggetto.
Infine la Galleria delle bascule e delle grandi stadere, dedicata a strumenti di grosse dimensioni legate prevalentemente all’economia agricola che ha sempre contraddistinto il nostro territorio: grandi stadere per pesare le “forme” di parmigiano-reggiano, le botti o il sale, bascule in legno e due vetrine dedicate alle pesapersone e pesaneonati.
Al piano terra sono presenti anche una sala attrezzata polifunzionale con riviste di settore che è possibile consultare ed una postazione Internet per effettuare ricerche legate al mondo della pesatura ed un book-shop nel quale trovare pubblicazioni ed oggetti di produzione artigianale a tiratura limitata rigorosamente a soggetto bilancia.
La cassa di espansione del fiume Secchia, realizzata per
regolare le piene del fiume, ha acquistato nel tempo valenze
naturalistiche di notevole pregio, tanto che l’area è divenuta
riserva naturale orientata. Il consorzio che gestisce il territorio
offre l’opportunità a scuole e gruppi organizzati di visitare
l’Area Protetta valendosi di guide qualificate.
Per informazioni: Consorzio Casse di Espansione - tel.
0522/622207 oppure tel. E fax 0522/627902
Centro di Educazione ambientale L’AIRONE - Tel. e fax
0522/626662
Chiesa di Sant'Orsola
Sorge sull'area di un'antica cappella dedicata a Sant'Orsola, fondata forse verso la metà del XV secolo.
Nel 1501 la chiesa fu canonicamente eretta in parrocchia e sottoposta al giuspatronato popolare. Oggi si presenta con l'aspetto della ricostruzione del 1795 (e successive modifiche), decisa dai detentori del giuspatronato parrocchiale, anche se l'attuale edificio non corrisponde all'originario progetto.
Nel 1830 vennero finanziati ampi lavori, che andarono dal campanile alla stessa chiesa, totalmente trasformata con imponenza monumentale. La chiesa fu così dotata di tre navate, con l'inserimento di un'abside semicircolare, altari fissati ai muri e due portali minori sul frontale.
I lavori eseguiti nel successivo secolo toccarono la decorazione interna, le navate, la creazione di nuovi altari e di una cappella del Sacro Cuore. Dei secoli XVI - XVII e XVIII si conservano quattro dipinti, tra cui spicca la pala dedicata a Sant'Orsola, eseguita, tra il 1610 e il 1614, da Lavinia Fontana, pittrice del tardo Rinascimento.
Il Palazzo Municipale
Il 28 Febbraio 1904 la Giunta Municipale di Campogalliano deliberava l'aggiudicazione dei lavori di costruzione degli edifici comunali; nello stesso anno veniva posta la prima pietra. Il palazzo municipale è infatti una

architettura tipica dell'inizio del secolo, dall'aspetto ricercato, con uno stile vicino alla tarda tradizione neoclassica. All'interno, le pareti dell'edificio ospitano una mostra permanente di documenti e strumenti per pesare appartenenti alla collezione del Museo della Bilancia.
Le Montagnole Quando parliamo delle "Montagnole" non vi è dubbio che si stia discorrendo di una delle zone più belle e più suggestive di Campogalliano. Dal passato al presente o anche viceversa, in qualunque modo ci si accinga a percorrere la storia di questo angolo di territorio, il viaggio si rivelerà ricco di sorprese, talune addirittura caratterizzate da vicissitudini socio-politiche (se così le possiamo chiamare) che hanno contraddistinto certi momenti storici di Campogalliano. Lo studio della storia delle Montagnole, e delle strutture che vi si trovano, ha aperto un difficile dibattito: si tratta di uno dei primi e più importanti insediamenti stabili del nostro comune, per il quale alcuni hanno ipotizzato un'origine terramaricola, anche se forse la fase più affascinante della sua storia riguarda la realizzazione, alla fine del XVI secolo, di un palazzo e di un giardino di delizie per i Signori di Campogalliano.
Ma questa non è la sola ipotesi: da chi furono realizzate le ceramiche, di cui oggi conserviamo diversi frammenti, raccolti da alcuni cittadini appunto sulle Montagnole? Non vi è dubbio comunque, al di là delle vicende particolari, che questa zona abbia non solo un interesse naturalistico per la presenza del parco, ma anche un forte interesse storico, archeologico e culturale da far conoscere. Dopo l'acquisizione dell'area delle Montagnole da parte del Comune di Campogalliano alla metà degli anni Settanta, oggi si ripropone il bisogno di una sua più ampia valorizzazione, anche in concomitanza con la conclusione della lunga controversia giudiziaria che, al'epoca dell'esproprio, si aprì tra i precedenti proprietari dell'area e lo stesso Comune. Comunque, già alla fine degli anni Settanta negli obiettivi dell'Amministrazione comunale era presente un'idea molto chiara: riconoscere questa zona, con i suoi valori storici e culturali, un'area dichiaratamente di pubblica utilità e, in quanto tale, portarla alla fruizione da parte di tutti i cittadini, che fino ad allora non ne avevano potuto apprezzare la caratteristica bellezza. La scelta che fu fatta di ricorrere all'esproprio, per consegnare le Montagnole alla cittadinanza, partiva appunto da questi presupposti: rendere la comunità di Campogalliano titolare dei diritti collettivi di godimento di un bene culturale sia per il valore storico che per quello ambientale in quanto patrimonio naturale di inestimabile valore.